Valori
Il Gruppo di Lavoro (GdL) Provenienza riunisce persone attive in ambiti disciplinari e professionali diversi con un interesse comune sulla ricerca sulla provenienza dei beni da tutto il mondo conservati nei musei e negli archivi italiani che raccontano di storie globali. La ricerca sulla provenienza è la disciplina che raccoglie i dati sui percorsi compiuti dai beni in esame dalle loro origini fino al presente, cercando di ricostruire date, luoghi, circostanze e soggetti con cui sono entrati in contatto. La ricerca sulla provenienza prende in considerazione e porta alla luce le storie precedenti all’attuale musealizzazione attraverso lo studio interdisciplinare della documentazione archivistica e la raccolta di dati storici, artistici e culturali, e mira a raggiungere nuove interpretazioni e conoscenze in sinergia con le comunità di interesse. La ricerca sulla provenienza è rilevante per tutti i tipi di beni e offre uno strumento di lavoro per chiarire la legittimità sia delle collezioni museali esistenti che delle nuove acquisizioni. La ricerca sulla provenienza analizza con rigore le condizioni specifiche in cui i beni sono stati acquisiti e interpretati e traccia le storie materiali e immateriali di tutti i movimenti del bene, inserito in complessi contesti socio-politici ed economici globali. Questi ambiti sono spesso caratterizzati da sbilanciamenti di potere, conflitti armati, predominio coloniale diretto o indiretto, e implicazioni neo-coloniali che in molti casi hanno determinato e tuttora comportano appropriazione e traffico illecito del bene. In una prospettiva decoloniale, il GdL applica un approccio critico, etico, sostenibile ed equo, promuovendo una ricerca partecipativa che possa decostruire le narrazioni dominanti. Il fine è portare alla luce altre storie, nutrire nuove narrazioni, co-costruire conoscenza e supportare le possibili soluzioni giuste ed eque di ridistribuzione di beni e saperi.
Obiettivi
Il GdL Provenienza si impegna per la valorizzazione trasversale delle collezioni e si propone di facilitare le interazioni e le collaborazioni degli attori impegnati nella ricerca sulla provenienza delle collezioni museali e d’archivio. Per questo mira a sviluppare, predisporre e diffondere strumenti utili a tale ricerca nei musei e negli archivi italiani con l’obiettivo di attivare uno scambio sistematico tra professionisti e rafforzare la qualità e l’eterogeneità delle collaborazioni. Il GdL promuove l’accessibilità del bene e la trasparenza nella comunicazione dei dati relativi alla sua provenienza. Cosciente che i musei e gli archivi non sono spazi neutrali e che rivestono una responsabilità sociale, etica e legale, il GdL si adopera per un impegno condiviso con lo scopo di contribuire attivamente ad un processo di riparazione. Il GdL sollecita un confronto critico e informato sulla natura e il ruolo delle collezioni museali sia nel passato che nel presente, e aspira a sensibilizzare il pubblico in questa prospettiva. In quest’ottica, sostiene la trasformazione dei musei italiani in luoghi più rappresentativi e plurali, in grado di rafforzare la relazione e il dialogo tra i diversi soggetti che vi interagiscono, operando secondo il Codice Etico ICOM.
In pratica
Cosa possiamo e dobbiamo chiederci davanti ad ogni bene?
➔ Da dove arriva? Chi lo ha creato, quando e perché?
➔ Come è arrivato in Italia?
➔ Quando e come è arrivato in questo museo?
➔ Che storie racconta?
➔ Quali altre storie possiamo mettere in luce?
Parole chiave
Ricerca: Come sta cambiando la ricerca sulle collezioni? La ricerca sulla provenienza sistematica e mirata deve chiarire con rigore le traiettorie storiche, geografiche e biografiche di ciascun oggetto, ricostruirne la memoria, segnalarne il valore simbolico e relazionale in un’ottica interdisciplinare. L’analisi dei processi di patrimonializzazione, inclusi i passaggi di proprietà e il ruolo di individui e di istituzioni che ne hanno determinato l’ingresso nelle collezioni museali, permette di dare valore aggiunto alle collezioni e offre una valorizzazione trasversale per riflettere sulla loro legittimità.
Storie globali: Che storie raccontano i beni conservati nei musei e archivi italiani? Beni che fisicamente attraversano confini geografici si intrecciano necessariamente con storie di luoghi diversi, di persone e attori che hanno interagito con esso, di incontri, di scambi, di relazioni facenti parte di un tessuto sociale influenzato nelle diverse epoche storiche da andamenti politico-economici locali e globali. E’ necessario il decentramento del punto di vista e la transizione dall’idea di un’unica storia verso la comprensione della molteplicità di prospettive di cui le storie si nutrono.
Origini: Cosa intendiamo per origine di un oggetto? L’insieme dei fattori che hanno determinato la sua biografia: il suo luogo di provenienza, il contesto geografico, culturale e storico in cui è stato prodotto e successivamente acquisito o prelevato, oltre alle persone, le comunità o le culture coinvolte, evidenziando così il legame intrinseco tra l’oggetto e tutti i contesti di cui ha fatto parte, in ultimo quello museale.
Interdisciplinarità: In che modo la ricerca sulla provenienza si fonda sull’interconnessione di diversi campi di ricerca? L’interdisciplinarità è l’approccio specifico della ricerca sulla provenienza dei beni basata su conoscenze, metodi e fonti provenienti da diverse discipline, quali storia dell’arte, archeologia, antropologia, archivistica, storia, giurisprudenza, etc. Questo approccio consente di analizzare in modo più sfaccettato e approfondito le origini, il contesto, e il percorso e la cronistoria del bene, grazie all’interconnessione di altre prospettive disciplinari, favorendo una comprensione più profonda delle svariate dinamiche relazionali che si sono instaurate nel tempo tra diverse culture.
Legittimità: È legittimo che questo bene sia in questo museo? La legittimità è definita sulla base dei dati forniti dalla ricerca sulla provenienza del bene e ne chiarisce il dettaglio del possesso, facendo luce sulla storia delle appropriazioni debite o indebite del bene. Da differenziarsi da legalità, in quanto pratiche di acquisizione e norme sono cambiate negli anni e spesso oggi un bene è legalmente posseduto senza necessariamente essere legittimamente posseduto.
Valorizzazione: Come viene valorizzato il bene? La valorizzazione è una funzione trasversale delle istituzioni museali che include la tutela, la fruizione e la comunicazione del bene attraverso attività educative e di promozione. La ricerca sulla provenienza aggiunge valore alla conoscenza del bene, fa emergere storie in ombra, taciute e ritenute secondarie, e fa risaltare le dimensioni polifoniche e polivalenti del bene, accrescendo l’interesse e il coinvolgimento da parte di tutti i pubblici.
Responsabilità: Come possiamo agire in maniera responsabile? La responsabilità è consapevolezza e va intesa nel suo valore etico, ovvero nel riconoscere il bisogno dell’auto-revisione da parte dei musei e dell’importanza dell’esercizio dei diritti di tutti i soggetti interessati e coinvolti con il bene, in uno spirito di democrazia diffusa. L’impegno dei musei è cruciale per fornire gli strumenti e creare le condizioni affinché avvenga una trasformazione mirata alla co-produzione del sapere.
Accessibilità: Per chi e come è accessibile questo bene? Il bene stesso conservato nel museo va reso accessibile in esposizione e nei depositi, con relative e chiare modalità di presentazione. Inoltre l’accessibilità è intesa come disponibilità delle informazioni d’archivio relative alla catalogazione del bene, fruibili anche sotto forma digitale, pubblicate online e utilizzabili equamente da tutti i pubblici.
Trasparenza: Le informazioni accessibili sono espresse in forma trasparente? Le informazioni del bene non solo devono essere accessibili, ma devono essere comunicate in maniera trasparente e oggettiva con onestà intellettuale, includendo anche ammissioni di assenza di informazioni o la presenza di dati problematici relativi al bene. La comunicazione trasparente della provenienza del bene è rilevante sia in archivio che in mostra, dove può essere indicata sia quando la sua provenienza è completamente ricostruita e il possesso legittimo, che quando è incerta o addirittura contestabile.
Riparazione: Come può un museo rendere evidenti e riconoscere le asimmetrie di potere che caratterizzano la sua natura? Il museo può, attraverso azioni, pratiche e politiche, avviare processi che riconoscano, affrontino e sanino gli strappi storici e culturali legati al trasferimento dei beni che conserva. Questi strappi, spesso causati da appropriazione, spoliazione e colonizzazione richiedono atti come apertura a nuove narrazioni, la ricostruzione di legami con i soggetti, le comunità e i luoghi d’origine, il risarcimento simbolico o materiale, il raggiungimento di soluzioni giuste ed eque e l’eventuale restituzione dei beni. La riparazione intende ricostruire il senso di appartenenza e restituire dignità, memoria e valore alle parti coinvolte, promuovendo giustizia.
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Partecipa al gruppo pubblico su LinkedIn “Provenienza”
Chi siamo
Coordinatrice
Sofia Bollo | Università di Zurigo
gdl.provenienza@icom-italia.org
Membri
Carolina Orsini, Anna Antonini, Sara Chiesa | Museo delle Culture di Milano
Francesca Anzelmo, Rosa Anna Di Lella, Gaia Delpino, Laura Giuliano | Museo delle Civiltà di Roma
Maria Camilla De Palma | Museo delle Culture del Mondo di Genova
Cecilia Pennacini, Erika Grasso | Museo di Antropologia ed Etnografia di Torino
Marta Boscolo Marchi | Museo d’Arte Orientale di Venezia
Aurora Canepari | Museo di Arte Orientale di Genova
Task Force Catalogazione
Elena Musumeci | ICCD Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
Affiliati
Fabrizio Ago | Cooperazione Italiana allo Sviluppo
Flaminia Bartolini | KNIR
Marta Binazzi | I Tatti – The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies
Camilla Boldrini | Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano
Sara Bortoletto | Lavoratore indipendente
Ilaria Bortot | LLM University of York
Marta Boscolo Marchi | Museo d’Arte Orientale di Venezia
Anna Bottesi, Davide Domenici | Alma Mater Studiorum – Università di Bologna | Progetto KNOT
Vittoria Broglio | UIA Venezia
Georgia Cantoni | Musei Civici di Reggio Emilia
Iside Carbone | Royal Anthropological Institute | Asian Collections Network (ACN)
Max Carocci | Richmond the American International University in London
Maria Pia Casaletto | Consiglio Nazionale delle Ricerche
Carlotta Castellani | Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
Cinzia Cattin | Stiftung Deutsche Kinemathek – Filmmuseum, Berlino
Alice Cazzola | Heidelberg University
Sara Comminesi | Università degli studi di Bergamo
Valentina Conticelli | Tesoro dei Granduchi di Palazzo Pitti
Gabriella Corigliano | MUDEC
Alice Cusan| University of Aberdeen
Alberto de Simone | CELSO Istituto di Studi Orientali
Enza di Matteo | Roma Capitale
Davide Domenici | Università degli Studi di Bologna
Giuliana Ericani | ICOM Italia, ICOM Europe
Beatrice Falcucci | Universitat Pompeu Fabra Barcelona
Marco Foravalle | Scuola IMT Alti Studi Lucca
Edoardo Francia | Università del Piemonte Orientale
Monica Galassi | University of Technology Sydney
Valentina Gamberi | Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Giulia Grechi | Accademia di Belle Arti di Napoli
Maria Pia Guermandi | Università Cattolica del Sacro Cuore
Katharina Hüls | Johannes Gutenberg-Universität Mainz (AG Provenienzforschung Italien)
Silvia Iannelli | NABA – Nuova Accademia di Belle Arti, Milano
Cinzia Lacchia | Fondazione Museo Francesco Borgogna
Eleonora Lanza | Università degli Studi di Milano
Valentina Laviola | Università di Napoli L’Orientale; Università “G. d’Annunzio” Chieti – Pescara
Giulia Longoni | Libera professionista
Gloria Manenti | Università degli Studi di Napoli – L’Orientale
Fabio Mariani | Leuphana University Lüneburg
Alice Martignon | Università Ca’ Foscari di Venezia
Matilda Mulder | Esperta di Arti Contemporanee e Curatrice Freelance
Lucrezia Not
Federica Olivotto | biblioteca IsIAO alla Biblioteca Nazionale
Marianna Orlotti | Università La Sapienza di Roma
Valentina Oselini | Università degli Studi di Milano
Lucrezia Palmieri | Fondazione Prada
Jorge Palumbo | Université de Picardie Jules Verne, Università degli Studi di Palermo
Emanuela Patella | CELSO Istituto di Studi Orientali Dipartimento Studi Asiatici
Anna Paulon | Musei Civici di Vicenza
Catherine Pergue | Matematico, lavoratore indipendente
Luca Peyronel | Università degli Studi di Milano |Progetto ARCOA – Archivi e Collezioni dell’Oriente Antico
Chiara Povero
Giulia Pra Floriani | Università Ca’ Foscari
Irene Quarantini | Università La Sapienza di Roma
Paola Rampoldi | Museo Popoli e Culture PIME
Giorgia Rizzo | Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Cecilia Rosa | Università degli Studi di Roma TRE
Valentina Scazzola | La Sapienza Università di Roma
Luna Silvestri | Associazione Musique & Spoliations, musée Guimet
Alice Tadini | Museo delle Culture – MUDEC di Milano
Stefano Turina | Università degli Studi di Torino
Paola Valenti | Università di Genova
Giulio Vignati | Università degli studi di Milano
Federica Villa | Università degli Studi di Milano-Bicocca, Museo delle Culture di Milano
Ana Julia Yanase de Rezende | Università degli Studi di Torino
Diventa membro affiliato al nostro Gruppo di Lavoro
Rete
- Collaboriamo con
-
- Gruppi di Lavoro di ICOM Italia
- Rete dei Musei Italiani con Patrimoni dal Mondo MIPAM
- Gruppo di Lavoro Provenienza Arbeitskreis Provenienzforschung e.V. e Arbeitskreis Provenienzforschung e.V. Italien
- Schweizerischer Arbeitskreis Provenienzforschung
- Collectif Pluridisciplinaire de Recherche de Provenance (CPRProvenance)
- Sosteniamo lo sviluppo e la creazione di nuove relazioni con le comunità di interesse, sia di origine che diasporiche e tutti gli attori impegnati nella ricerca sulla provenienza.
- Promuoviamo la cooperazione culturale internazionale e le relazioni con gruppi di lavoro sulla provenienza di altri paesi.
Progetti
- Lavoro Catalogazione. Identificazione e sistematizzazione dei campi utili per indicare dati sulla provenienza. Creazione di un manuale sulla catalogazione e indicazione di pratiche condivise per la catalogazione di beni e l’individuazione della loro provenienza. Il fine è facilitare la ricerca sulla provenienza a livello locale e internazionale, aumentare la compatibilità degli archivi e consentire l’interoperabilità dei dati, incrementare la trasparenza e l’accessibilità pubblica delle collezioni.
- Campagna informativa “Altre Storie”, con domande base sul valore della biografia degli oggetti nei musei e della storia della loro provenienza
- Pubblicazione online di un database oggetti semplificato, accessibile al pubblico
- Creazione di un catalogo digitale collettivo con casi di studio esemplificativi della ricerca sulla provenienza e delle “Altre Storie” che può portare alla luce.
- Codice cromatico: sollecitiamo ad applicare un linguaggio visivo coerente e riconoscibile nei diversi musei italiani, usando lo stesso colore per la comunicazione dei dati aggiuntivi sulla provenienza del patrimonio. Al Workshop Provenienza nell’ottobre 2024 è stato approvato il verde brillante, con codice esadecimale #8FFE09. Il verde è colore dell’apertura, speranza, e accoglienza, e usiamo la variante brillante per dare risalto e comunicare un’esigenza di attenzione. Inoltre, nel semaforo della provenienza, il verde indica la categoria di oggetti la cui provenienza è chiarita e il possesso è lecito (vedi sotto Semaforo della Provenienza).
- Patrocinio ICOM Italia alla realizzazione di eventi pubblici
- Piattaforma digitale per scambio pubblico sulle tematiche, eventi, iniziative, bandi relativi alla ricerca sulla provenienza sul gruppo pubblico su LinkedIn “Provenienza” aperto al pubblico.
- Creazione della voce “ricerca sulla provenienza” su Wikipedia.
Risorse
- Pubblicazioni in lingua italiana curate dall’Associazione Musei Svizzera/ICOM Svizzera
- La Ricerca sulla provenienza nei musei, Volume I e Volume II con nozioni di base e introduzione alla pratica
Semaforo della Provenienza: sistema di individuazione delle categorie della provenienza secondo il “Semaforo della Provenienza” adattabile a tutti i tipi di beni. Die Berner Ampel: Kategorien zur Bewertung von Erkenntnissen der Provenienzforschung, Kunstmuseum Bern 2021. © Kunstmuseum Bern.
🟢Verde: provenienza accertata e lecita.
🟡Giallo: provenienza non chiarita.
🔴Rosso: provenienza accertata e illecita.
Attività

Ricerca sulla Provenienza dei beni dal mondo in Italia | Serie di Webinar
Questa serie di incontri offre un’occasione di formazione e favorisce la diffusione dei temi legati alla ricerca sulla provenienza di tutte le collezioni dei musei italiani con patrimoni dal mondo. L’iniziativa mira a diffondere linee guida metodologiche relative alla documentazione d’archivio, alla digitalizzazione e accessibilità e trasparenza dei dati, e alla ricontestualizzazione critica delle opere nel panorama culturale e scientifico internazionale. Attraverso un dialogo interdisciplinare, si pone l’accento sull’integrazione di ricerche storiche, artistiche, antropologiche e archeologiche con l’utilizzo di strumenti tecnologici avanzati e le piattaforme open data, per tracciare le storie materiali e immateriali degli oggetti e delle persone che sono entrate in contatto con essi, favorendo una comprensione più profonda delle loro traiettorie storiche e geografiche, e delle diverse dinamiche relazionali che si sono instaurate tra diverse culture. Il confronto con istituzioni nazionali e le collaborazioni con il mondo universitario mirano inoltre a rafforzare le sinergie e a sviluppare buone pratiche condivise per un futuro più inclusivo, etico e responsabile nella gestione del patrimonio museale.

Giornata Internazionale per le Riparazioni dal Colonialismo: Tavola rotonda pubblica e Workshop | 11 ottobre 2024, Genova
Il tema della provenienza delle collezioni extraeuropee e delle pratiche di decolonizzazione sta diventando sempre più rilevante a livello globale. L’obiettivo è rendere trasparente il modo in cui questi beni sono arrivati nei musei europei, spesso attraverso scambi, commerci, sottrazioni o saccheggi durante epoche coloniali e imperialistiche. Per questo, è necessario ripensare la catalogazione e la narrazione museale, valorizzando la storia degli oggetti prima della loro musealizzazione e adottando una terminologia rispettosa. Questi nuovi approcci rappresentano strumenti di riparazione fondamentali e devono coinvolgere attivamente le comunità di origine, contribuendo a trasformare le istituzioni museali, storicamente legate al colonialismo.