In occasione della European Museum Conference, tenutasi in Romania lo scorso novembre, l’organizzazione NEMO ha presentato e pubblicato le sue linee guida dedicate al rapporto tra questioni LGBTQIA+ e musei. Questo importante documento, LGBTQIA+ Inclusion in European Museums: An Incomplete Guideline, si ispira metodologicamente alle linee guida dell’Università di Leicester, Trans-Inclusive Culture: Guidance on Advancing Trans Inclusion for Museums, Galleries, Archives, and Heritage Organisations, ma amplia lo sguardo per considerare lo scenario europeo e il più ampio spettro di tematiche e identità queer.
Il progetto rappresenta il risultato di una ricerca approfondita che ha analizzato diversi Paesi europei, con l’obiettivo di fornire approcci metodologici e consigli pratici applicabili nei contesti museali. Tra i Paesi presi in esame figura anche l’Italia, dove, nonostante un livello generalmente più basso di accettazione legislativa e sociale dei diritti LGBTQIA+ rispetto alla maggior parte dei Paesi della comunità europea, alcune istituzioni museali hanno avviato progetti significativi su queste tematiche. Tra gli esempi citati, vi sono anche le attività del Gruppo di Lavoro Genere e Diritti LGBTQ+, che ha contribuito a diverse consultazioni per la realizzazione di questo progetto. Fra le attività del GdL, si segnalano la creazione di una bibliografia sulla museologia queer e la traduzione italiana delle linee guida Trans-Inclusive Culture.
Il documento raccoglie spunti metodologici e pratici per promuovere una maggiore consapevolezza sulle questioni LGBTQIA+ in tutti gli ambiti dell’attività museale: dall’accessibilità alla rappresentazione, dagli ambienti di lavoro interni alla collaborazione con le comunità, fino agli aspetti di ricerca e interpretazione delle collezioni. Attraverso scenari pratici e un quadro etico ampio, le linee guida offrono strumenti concreti per passare dalla teoria alla pratica, fornendo un supporto prezioso in un’ottica di accessibilità e impegno sociale. NEMO ha inoltre realizzato un documento più breve che in sole 4 pagine riassume le principali questioni etiche con un focus su collezioni, mostre, ambienti professionali e partnership con le comunità.
È fondamentale ribadire che le istanze LGBTQIA+ costituiscono una questione di diritti umani che i musei e le istituzioni culturali non possono tralasciare se desiderano adempiere pienamente alla loro missione etica e sociale. Cogliamo quindi l’occasione per ricordare alcune risorse sviluppate da ICOM International e ICOM Italia per sostenere l’approfondimento e l’applicazione della museologia queer.