International Museum Day 2020 | Musei per l’eguaglianza: diversità e inclusione

International Museum Day: 18 maggio 2020


Ultimo aggiornamento: 14 aprile 2020


Tema del 2020

Traduzione del testo di ICOM International, a cura di ICOM Italia:

Le potenzialità dei musei nel creare esperienze significative per persone di qualsiasi origine e condizione sono al centro del loro valore sociale. In quanto agenti di cambiamento e Istituzioni riconosciute e rispettate, oggi più che mai i musei possono dimostrare la loro importanza impegnandosi in maniera costruttiva nelle realtà politiche, sociali e culturali della società moderna.

Le sfide dell’inclusione e della diversità, così come la difficoltà di affrontare problemi sociali complessi in contesti sempre più polarizzati, non sono esclusivamente confinate al mondo delle Istituzioni culturali e dei musei; eppure, proprio per l’alta considerazione in cui questi ultimi sono tenuti dalla società, rappresentano questioni della massima rilevanza.

Le crescenti aspettative riposte nel cambiamento sociale hanno catalizzato il dibattito sul potenziale ruolo dei musei per il bene della collettività sotto forma di esposizioni temporanee, convegni, performance, programmi educativi e altre iniziative. Tuttavia resta ancora molto da fare per superare dinamiche di potere che possono, consapevolmente o meno, creare disparità all’interno dei musei, e tra i musei e i loro pubblici.

Queste disuguaglianze possono interessare ambiti diversi quali l’etnia, il genere, l’orientamento e l’identità sessuale, le condizioni sociali, il livello di istruzione, le abilità fisiche, l’appartenenza politica e le credenze religiose.

Con il tema Musei per l’eguaglianza: diversità e inclusione (Museums for Equality: Diversity and Inclusion), la Giornata Internazionale dei Musei 2020 si propone come punto di incontro non solo per celebrare la diversità di prospettive di cui le comunità e il personale dei musei sono portatori, ma per promuovere strumenti in grado di riconoscere e superare i pregiudizi alla base delle scelte di cosa esporre e di quali storie raccontare.

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Giornata di Studio (online) di ICOM Italia

La Giornata di Studiosi è tenuta il 18 maggio 2020, online.

Il tema dell’edizione 2020 è Musei per l’eguaglianza: diversità e inclusione, che pone all’attenzione e alla riflessione di tutta la comunità museale il ruolo sociale degli Istituti culturali, la loro potenzialità nell’essere agenti di cambiamento, realizzando azioni per favorire la fruizione e la partecipazione da parte di tutte le persone.

Le domande di fondo interrogano i musei rispetto a quanto e come possono incidere per diffondere consapevolezza e sensibilità su questi aspetti e cosa possono fare concretamente al fine di contribuire nel promuovere inclusione, nel superare stereotipi, contrastare fenomeni di emarginazione e mettere a punto iniziative di outreach per raggiungere pubblici impossibilitati a partecipare alla vita culturale della comunità (ad esempio i detenuti), nonché sviluppare valori pluralisti e democratici, costruendo narrazioni condivise e rappresentative.

All’interno del ventaglio dei temi proposti, che sovente determinano l’esclusione dalla vita comunitaria e dalla partecipazione culturale, ICOM Italia ha affrontato i seguenti:

– stereotipi e pregiudizi nella rappresentazione e nell’interpretazione
– differenti appartenenze linguistico-culturali
– disagio socio-economico-ambientale e povertà educativa
– diversità di genere e di orientamento sessuale
– esclusione sociale dipendente da situazioni detentive


delineando e approfondendo le soluzioni adottate dai musei per contrastarle.

ICOM Italia aveva programmato di affrontare queste tematiche in un convegno nazionale da tenersi a Milano il 18 maggio, ma, alla luce dell’attuale situazione di emergenza, è stata costretta a rivedere le iniziative da mettere in campo.

Il 18 maggio, data dell’IMD, si è tenuta una Giornata di Studio on line, composta da cinque sessioni sui temi sopra enunciati, a cura di esperti del settore. Essa ha offerto un’opportunità di formazione e di aggiornamento, e ha costituito anche un’occasione per condividere gli aspetti problematici e gli elementi di criticità con tutti coloro che ne sono interessati.
La Giornata di Studio è stata condotta da Simona Bodo, Giovanna Brambilla, Maria Chiara Ciaccheri, Francesco Mannino, Nicole Moolhuijsen, esperti dei diversi temi, e coordinata da Silvia Mascheroni. Scopri le biografie brevi dei relatori e del coordinatore.

Al fine di raccogliere osservazioni e quesiti ricorrenti, è stato quindi predisposto un breve questionario online, per poter tener conto delle vostre segnalazioni nel corso della discussione. Compila il questionario.

Alla Giornata di Studio avevano la possibilità di collegarsi un massimo di 250 partecipanti. Per iscriversi è stata richiesta la compilazione del relativo modulo online, a seguito della quale è stato inviato il link diretto per la partecipazione all’incontro.

In autunno, se sarà possibile, ICOM Italia organizzerà un Convegno in presenza che prevederà, oltre alle relazioni degli esperti, la presentazione di casi di studio significativi ed esemplari, raccolti e selezionati, per mezzo di una call for papers.


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La declinazione del tema nei diversi ambiti

I musei sono sempre più zona franca di incontri, contaminazioni e confronti, in nome dell’inclusione e del dialogo, con un’apertura – non tanto coraggiosa quanto dovuta, insita nella loro ragion d’essere – verso quella che oggi viene genericamente denominata diversità: non essere uguali né simili ai pubblici dalla fisionomia individuabile, frequentatori più o meno abituali dei musei. In questa macro definizione sono compresi coloro che possono vivere situazioni di marginalità e discriminazione per ragioni rintracciabili nella biografia personale, attraversata da ferite e disagi, causati da situazioni di minorità linguistica, socio-economica, culturale, o legati alla diversità di genere e orientamento sessuale.

Quanto e come i musei possono incidere per diffondere consapevolezza e sensibilità, al fine di contribuire nel promuovere inclusione, nel superare stereotipi, contrastare fenomeni di emarginazione e mettere a punto iniziative di outreach per raggiungere pubblici impossibilitati a partecipare alla vita culturale della comunità (ad esempio i detenuti), nonché sviluppare valori pluralisti e democratici, costruendo narrazioni condivise e rappresentative?

Affinché i musei svolgano il ruolo di agenti di cambiamento in tali contesti di confine e di marginalità, per rendere parte attiva di ogni Istituzione culturale tutte le persone, è imprescindibile, strategico e prioritario il dialogo con le diversità: dialogo che però non può essere assunto quale proposito unidirezionale e autodeterminato, ma deve nascere da una negoziazione, condotta con costanza e rigore. Per condividere non solo lo spazio fisico, ma anche le politiche culturali, le scelte di allestimento, le strategie e gli strumenti della mediazione e della comunicazione, il senso di ciò che viene esposto, nonché la prossimità con il territorio e la comunità di riferimento.

Si tratta dunque di una progettazione articolata e complessa, che richiede la relazione, intrapresa con modalità in grado di includere altri punti di vista, con/tra diverse tipologie di pubblici, rappresentanti-portavoce dei bisogni e delle attese delle differenti realtà che interpretano. Siano essi cittadini di altre culture, rifugiati politici o richiedenti asilo, carcerati, appartenenti alla comunità LGBTQ+, cittadini che vivono in aree di marginalità economico-sociale, spesso associate a povertà educativa e a depauperamento culturale. Per esempio, l’attivismo dei musei per la parità di genere e di orientamento sessuale può concretizzarsi in diverse azioni mirate a dare ruoli nuovi e visibilità a comunità ed esperienze, solitamente trascurate nei processi di scrittura della storia.

Ogni scelta di strategia e di pratica richiede inoltre una documentazione puntuale, una comunicazione attrezzata, continue valutazioni e rimodulazioni.

Indagare, riflettere e proporre soluzioni alternative alla messa in scena del patrimonio culturale con l’intento di disinnescare stereotipi, che non privilegino retoriche chiavi di lettura o modelli di pensiero, ma che favoriscano l’interpretazione e la co-costruzione di significati, anche parziali e contraddittori è un’altra sfida urgente, se i musei intendono svolgere il ruolo di attori nella/della contemporaneità: musei non neutrali, fortemente implicati nei dibattiti attuali per esercitare quella rilevanza che ogni Istituzione culturale deve saper interpretare.

Le strategie, i linguaggi, gli strumenti devono essere adeguati ed efficaci. Per quanto riguarda l’uso del digitale nella mediazione inclusiva del patrimonio, si ritiene importante una riflessione riguardo sia l’utilizzo dei device personali per l’accesso, la fruizione e l’(auto)rappresentazione social, sia per la digitalizzazione del patrimonio da parte delle Istituzioni culturali e il loro impiego nei percorsi di visita e/o a distanza tramite web. Tali strategie potrebbero consentire di intercettare o sollecitare sperimentazioni nell’ambito dell’audience engagement rivolto, in particolare, alle fasce più giovani di “non pubblico”.

Proposte/suggerimenti di operatività per la comunità museale

Si indicano di seguito alcune azioni/attività che i musei possono progettare, avviare e promuovere in occasione della Giornata Internazionale dei Musei 2020:

  • pianificare incontri con esperti per far conoscere e sensibilizzare al tema/ai temi gli operatori museali, da condividere con i referenti dei differenti target di appartenenza;

  • organizzare seminari con un operatore museale e/o un progettista che abbia realizzato un percorso compiuto in uno degli ambiti, così da presentarne: le condizioni, il processo, gli esiti, le problematicità… che possa dare origine a una progettazione successiva;

  • invitare al museo una o più comunità di riferimento e compiere un percorso esplorativo al fine di individuare insieme elementi cogenti relativi alle tematiche d’interesse delle persone appartenenti ad “altri” pubblici; ad esempio: quali rappresentazioni possono contribuire a costruire/rinforzare stereotipi culturali; come attrezzare gli apparati esplicativi e comunicativi così da essere maggiormente inclusivi e rappresentativi, come ripensare la comunicazione;

  • nel caso di impossibilità da parte dei componenti delle comunità di riferimento (ad esempio gli ospiti delle Case circondariali), il museo potrebbe organizzare un’uscita “fuori di sé”, incontrandoli e presentando il proprio patrimonio e le proprie attività per iniziare un processo di dialogo e di relazione costruttiva; ciò vale anche per gli abitanti di zone marginali e periferiche (si pensi soprattutto ai grandi centri urbani);

  • organizzare un’attività di “didascalia partecipata”, dedicata a una o più testimonianze del patrimonio museale per comporre brevi narrative condivise e rappresentative;

  • presentare progetti già in essere, presentarli alla cittadinanza o organizzare una successiva edizione dei medesimi;

  • coinvolgere giovani drop out di comporre un brano musicale / una rappresentazione visiva / una performance, secondo una visione inclusiva e alternativa


International Museum Day: informazioni generali ed edizioni passate

Per maggiori informazioni, visita la pagina dedicata.


ICOM VOICES – Call for Articles – IMD 2020

In occasione della International Museum Day 2020 ICOM invita i soci a presentare entro il 16 febbraio 2020 articoli in lingua francese, inglese o spagnola sulle seguenti questioni:

  • Parità di genere
  • Eguaglianza di trattamento nel posto di lavoro
  • Giustizia e protezione dell’ambiente
  • Accessibilità/disabilità
  • Discriminazione (di sesso, di etnia, di genere)

Gli articoli potranno contenere casi di studio, report, recensioni di libri, mostre o conferenze, pezzi d’opinione, etc.

Per le modalità d’invio si rinvia alla pagina ufficiale di ICOM