Museo Civico Archeologico Sala conferenze – Via dell’Archiginnasio 2
4 dicembre 2024 | 16:00 -19:00
Incontro in presenza aperto alla cittadinanza
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
L’attenzione dedicata ai musei, e a quanto gravita intorno a loro, è motivata da una serie di eventi che, nel corso del tempo, stanno radicalmente mutando il contesto globale odierno tra cui la pandemia covid-19, l’avvento delle tecnologie abilitanti, la convenzione di Faro e la nuova definizione di museo di Icom. Dal 2023, anno in cui il mondo può considerarsi uscito dalla pandemia, le istituzioni museali internazionali e nazionali stanno ridefinendo i propri paradigmi organizzativi e valutando le proprie gradualità d’impatto socioeconomico e ambientale, adottando approcci multidisciplinari che consentano di rispondere in modo differenziato alle esigenze della società in trasformazione. In questi processi, si cercano sinergie tra essi e le amministrazioni che ne hanno la governance e che sappiano coniugare le logiche della tutela, della valorizzazione del patrimonio con quelle della conservazione, alla luce del cambiamento climatico, promuovere la centralità del proprio patrimonio rendendo i musei più accessibili e inclusivi per le comunità, nonché farsi portatori di stimoli sociali più profondi e dilatati, come testimoniato dalla nuova definizione di Icom raggiunta a Praga nel 2022:
il museo è un’istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società, che effettua ricerche, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio materiale e immateriale. aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità. operano e comunicano eticamente e professionalmente e con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze.
I musei bolognesi incarnano storicamente l’identità della città con una raccolta di patrimoni conservati e arricchiti nel tempo di grandissima importanza. Patrimoni che ora sono divenuti componenti fondamentali di un nuovo modo di essere dei musei, sempre più coinvolgenti la società e il pubblico attraverso la costruzione di relazioni e un esercizio educativo permanente. Date queste premesse e anche alla luce, come utile riferimento, della nuova definizione di ICOM di museo, si ritiene opportuno porsi alcune domande.
Esiste oggi una strategia museale per Bologna e per la rete museale che a partire dai patrimoni conservati punti a nuove modalità di approccio con i pubblici alla luce dei cambiamenti in atto? In che termini le città hanno bisogno di un loro specifico “museo della città” oppure vi sono altre aspettative per questo tipo di museologia? In che rapporto sono i musei con la città storica e i loro palazzi, di cui molti sono loro sedi storiche? Quali i temi e i modi partecipativi per un ruolo di accessibilità e integrazione sociale? Quali nuovi rapporti tra i musei esistenti e quelli di nuova formazione e quali nuove formule di gestione risultanti da nuovi rapporti pubblico – privato? Da cosa nasce l’idea di un nuovo museo e quale deve essere il rapporto fra l’edificio che lo contiene e la sua storia? Che ruolo darsi all’azione museale nell’epoca dell’over turismo e in che termini questa espansione di presenze si lega a una idea di sviluppo sostenibile della città? Il tema delle mostre: meri teatri rappresentativi oppure occasioni per l’impianto di imprese rigenerative di nuovi spazi ed occasioni capaci di nuove proposte culturali di interesse collettivo e dalle prospettive più ampie di quelle di un evento in cartellone?
Su tutte queste domande un quesito fondamentale: i musei bolognesi possono essere una chiave di accesso privilegiato per la città e al contempo accrescerne lo sviluppo e la vivibilità?
Queste e altre domande sono al centro dell’incontro sui musei a Bologna promosso da Italia Nostra e ICOM – International Council of Museum Italia per il tramite del suo Coordinamento Regionale Emilia-Romagna, un incontro che vuole essere un momento di riflessione comune fra istituzioni e associazioni per inquadrare il presente e meditare sul futuro prossimo.