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[Da AgenziaCult] “La proposta di riforma pare rendere il patrimonio fotografico inaccessibile: l’estensione della tutela a 70 anni impedirebbe l’utilizzazione di riproduzioni che sono usate dalle realtà museali per motivi di comunicazione, educazione e ricerca a beneficio di tutta la comunità. Inoltre, l’elemento dei 70 anni impedirebbe alle istituzioni di procedere con quelle attività di digitalizzazione che sono già in atto”.
Così Cristina Manasse, rappresentante dell’International Council of Museum (ICOM) Italia in audizione presso la commissione Cultura della Camera nell’ambito dell’esame della proposta di legge Amorese, recante modifiche alla legge 22 aprile 1941, n. 633, in materia di tutela del diritto d’autore relativo alle fotografie.
La pdl – attraverso le modifiche agli articoli 6 e 92 della legge 22 aprile 1941, n. 633 – da un lato, puntualizza l’importanza del lavoro tecnico oltre che intellettuale a completamento del titolo originario dell’acquisto del diritto di autore che costituisce creazione dell’opera e, dall’altro lato, estende il diritto esclusivo sulle fotografie sino al termine del settantesimo anno dalla produzione, in luogo dei venti anni attuali.