Musei e culture queer | le istituzioni culturali per i diritti LGBTQ+
Fondazione Querini Stampalia, Venezia e online
20 giugno 2025 | ore 9.30 – 18.00
Informazioni sull’accessibilità
Una giornata di dibattiti e workshop per promuovere il confronto tra chi si occupa di beni culturali, educazione e tematiche LGBTQ+.
L’evento celebra l’uscita della pubblicazione Musei e generi. Etica, metodi e approcci per promuovere una cultura trans-positiva e accessibile nelle istituzioni culturali, adattamento in italiano del documento Trans-Inclusive Culture.
Il volume fornisce strumenti etici e metodologici per promuovere l’accessibilità e il ben-essere delle persone trans e non binarie nelle istituzioni culturali.
Il convegno si terrà presso la Fondazione Querini Stampalia e sarà trasmesso in streaming.
Programma
9.30 | Registrazione e accoglienza
10.00 – 10.15 | Saluti istituzionali
Cristiana Collu, Fondazione Querini Stampalia
Valeria Arrabito, ICOM Italia
10.15 – 10.45 | Introduzione
Richard Sandell, Università di Leicester *
Advancing equality in challenging times
Nicole Moolhuijsen, Università di Leicester e ICOM Italia
Musei e queerness. Prospettive d’azione
Roberta Parigiani, Movimento Identità Trans
Identità trans e prospettive di tutela istituzionale
10.45 – 11.45 | Sguardi trans sui beni culturali
Tavola rotonda
Chair: Dani Martiri, ICOM Italia e Queering Rome
Isa Borrelli, strategist politico e autore
Barbara Centrone, Università Roma Tre
nitx, attivista, artista, ricercatore
12.00 – 13.00 | Prospettive etiche, metodologiche e legislative per le istituzioni culturali
Panel
Chair: Cesare Cuzzola, Università di Leicester e ICOM Italia
Dani Martiri, ICOM Italia e Queering Rome
Roberta Parigiani, Movimento Identità Trans
Richard Sandell, Università di Leicester *
E-J Scott, Museum of Transology *
13.00 – 13.30 | Q&A
13.30 – 14.30 | PAUSA PRANZO
14.30 – 16.00 | Culture queer e musei italiani
Tavola rotonda
Chair: Nicole Moolhuijsen, Università di Leicester e ICOM Italia
Samuele Briatore, Università Sapienza di Roma
Daniela Dalla, Settore Musei Civici Bologna
Emanuela Gilli, Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna
Viviana Gravano, Accademia di Belle Arti di Firenze
Michela Perrotta, Collezione Peggy Guggenheim
Babet Trevisan, Fondazione Querini Stampalia
Chiara Troveretto, Università Ca’ Foscari Venezia
Stefania Ventra, Università Ca’ Foscari Venezia
* interventi in inglese
Workshop
16.30 – 18.00
La partecipazione ai workshop è a numero chiuso (25 persone) e in presenza.
E’ possibile iscriversi a un solo workshop.
WORKSHOP # 1
Promuovere una cultura trans-positiva e accessibile nelle istituzioni culturali: dalla teoria alla pratica
A cura di E-J Scott, Richard Sandell e Cesare Cuzzola
in inglese con facilitazione in italiano
Come integrare prospettive non binarie e trans all’interno di una collezione? Come coinvolgere attivamente le comunità in questi processi? Il laboratorio risponderà a queste domande attraverso esercitazioni pratiche a partire da oggetti provenienti dal Museum of Transology – la più significativa collezione del Regno Unito dedicata alle vite di persone trans, non binarie e intersex. Attraverso un approccio in cui le comunità coinvolte partecipano attivamente alla selezione, interpretazione e presentazione degli oggetti, il laboratorio mostrerà come le pratiche di co-curatela possano aiutare musei, archivi, biblioteche e altri luoghi della cultura a diventare spazi più aperti, rappresentativi e accoglienti per tutte le persone. Il laboratorio si concentrerà sull’accessibilità e la partecipazione delle persone trans, non binarie e queer, ma l’approccio metodologico proposto avrà una portata trasversale e potrà essere utile anche per migliorare le buone pratiche nel coinvolgimento di comunità marginalizzate o escluse in senso più ampio.
WORKSHOP # 2
Linguaggio e queerness: rileggere il passato, rappresentare il presente
A cura di Isa Borrelli e Dani Martiri
Il laboratorio esplora le potenzialità del linguaggio emersivo, definito da Borrelli come un modo di comunicare capace di restituire la realtà nella sua complessità, senza ridurla a visioni ideologiche o semplificanti. L’obiettivo è offrire strumenti utili a chi lavora in ambito museale, artistico e culturale per raccontare il mondo in modo più ampio e fedele alla realtà delle persone trans, dando spazio a voci e identità spesso trascurate. Una parte del laboratorio sarà dedicata all’uso del linguaggio emersivo nell’interpretazione delle collezioni: si vedrà come la rappresentazione possa diventare un mezzo per accogliere comunità diverse, farle sentire ascoltate e coinvolte. Sarà anche l’occasione per riflettere su come usare strumenti e linguaggi contemporanei senza dimenticare il contesto storico, ma evitando che questo diventi una barriera nella comunicazione con il pubblico di oggi. In questo modo, l’emersione diventa un atto di riscoperta: far riemergere storie e identità del passato che sono state dimenticate o cancellate – in particolare quelle non conformi alle norme di genere o sessuali del loro tempo e luogo.