AIEM | L’annosa questione di una “nuova” professione: chiarimenti sulla professione degli educatori museali e al patrimonio culturale

L’Associazione Italiana Educatori Museali (AIEM)  è la prima associazione di categoria in Italia che riunisce i professionisti e le professioniste che si occupano di educazione al patrimonio culturale, nonché coloro che intendono intraprendere questa professione; è attiva nel perseguire azioni inerenti  al riconoscimento giuridico della professione, avviato storicamente in Italia dal dopoguerra e non ancora arrivato alla sua definizione.

Negli anni sono stati redatti diversi documenti con l’intento di delineare un percorso di formazione e un profilo di competenze per l’educatore al patrimonio culturale ed evidenziare così anche formalmente il suo ruolo strategico e cruciale per la società all’interno di musei e luoghi della cultura (si veda ad esempio la Carta Nazionale delle Professioni Museali, ICOM Italia e il documento Per il riconoscimento giuridico degli educatori museali, AIEM).

L’educatore al patrimonio culturale è una figura professionale transdisciplinare che si occupa dei processi di apprendimento dei molteplici pubblici, mettendoli in relazione con il patrimonio culturale, implicando non solo un’educazione “a”, ma anche “con”, “per” e “attraverso” il patrimonio stesso. Tramite il suo lavoro, contribuisce alla costruzione di legami duraturi nel tempo, affinché il rapporto con il patrimonio culturale non si risolva in una fruizione  sporadica e superficiale, ma in un processo di interrelazioni attivo e permanente, con impatti molto più ampi rispetto alla sola conoscenza di ogni testimonianza patrimoniale.

Per svolgere la professione è necessario possedere competenze specifiche, frutto di una formazione specialistica, inerente alla disciplina che afferisce al patrimonio di cui l’educatore diventa mediatore, nonché competenze transdisciplinari che permettano di adottare un approccio olistico e globale, necessario allo svolgimento dell’incarico e che consente di dialogare e collaborare con professionalità diverse, quali quelle dell’educazione e della cura (tra cui quelle definite a titolo d’esempio, ma non limitatamente, dalle leggi 55/2024 e 205/2017), al fine di mettere in campo quella fitta rete di interrelazioni delle comunità patrimoniali, richiesta dalla Convenzione di Faro.

L’attività di un’associazione di categoria che valorizzi, tuteli e promuova la professione di educatore ed educatrice museale e al patrimonio culturale è dunque fondamentale per:

  • tutelare l’identità stessa dei professionisti e delle professioniste dell’educazione al patrimonio culturale, che svolgono il proprio lavoro in virtù delle proprie competenze specifiche;
  • favorire la collaborazione tra i vari professionisti che lavorano nell’ambito del patrimonio culturale, dell’educazione e della cura.

Alla luce di queste considerazioni, AIEM si impegna a proseguire le azioni intraprese, tese alla tutela e al riconoscimento della figura professionale dell’educatrice e dell’educatore museale, così come è stata qui sinteticamente declinata.

AIEM | Associazione Italiana Educatori Museali

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