Gli auspici di ICOM Italia per il 2021

Cari soci, cari amici di ICOM,

i consueti auguri per il nuovo anno acquistano oggi un valore che va oltre una formale, seppur affettuosa, ritualità. Al termine di un periodo terribile per il nostro Paese e per tutto il mondo, costellato di perdite, di rinunce, di preoccupazioni sul piano personale e collettivo, abbiamo tutti bisogno di intravedere una luce, una speranza.

Purtroppo siamo ancora sospesi in un limbo, senza sapere cosa ci attende nel 2021 e molte domande si affollano nella nostra mente: quando la pandemia rallenterà il suo impatto? I musei e gli altri luoghi della cultura potranno riaprire? E in questo caso saremo in grado di assicurarne la sostenibilità economica e garantire tutte le attività previste? Si rivitalizzerà la domanda e quindi l’occupazione nel nostro settore? Saremo pronti ad accettare le nuove sfide, tecniche e ideali, che la pandemia ha messo in evidenza e a riconvertire il nostro modo di pensare e di agire?

Molte di queste domande non troveranno risposte in tempi brevi e dipendono in parte da fattori al momento non controllabili. Tuttavia, se ci chiedessero cosa vorremmo che si avverasse nel prossimo anno, al di là della salute e delle serenità auspicata da tutti, non avremmo difficoltà a esprimere desideri e formulare voti alla classe dirigente del Paese.

Innanzitutto auspicheremmo un riconoscimento effettivo, e non solo formale, del ruolo della cultura da parte degli organi di governo, nella programmazione delle politiche nazionali e locali. Dopo i consistenti, meritori interventi a favore di individui e imprese colpiti dalla crisi e il ristoro alle strutture per i mancati introiti derivanti dai biglietti, speriamo di poter cogliere nei prossimi mesi una strategia complessiva chiara e condivisa per la ripresa e il rilancio del settore. Gli investimenti ordinari e straordinari (in primis Next generation EU) dovrebbero essere orientati, a nostro avviso, non solo a risanare centri storici e periferie e a restaurare beni immobili, ma anche a fornire strumenti e professionalità per gestire in modo efficace gli istituti della cultura e per promuovere attività che li rendano vivi e utili alle comunità.

Condividiamo l’esigenza, sottolineata del resto dall’Europa, di un particolare impegno per il digitale, ma ricordiamo che esso non può limitarsi alla scelta di una piattaforma di distribuzione. Occorrono programmi di digitalizzazione delle collezioni e degli archivi dei musei, per colmare il ritardo accumulato e favorire la ricerca, la conservazione, la partecipazione al patrimonio culturale.  Occorrono produzioni multimediali accessibili e di qualità, da realizzare con il coinvolgimento di professionisti esperti e lo sviluppo di una capacità di relazioni e contaminazioni tra diverse forme d’arte e saperi specialistici. La costituzione di una direzione generale del Ministero dedicata alla Digital Library e affidata a una dirigente con una visione chiara e lungimirante costituisce un segnale positivo, ma in questo come in altri settori, a livello nazionale e in tutti gli istituti, appare urgente e ineludibile l’acquisizione delle competenze che mancano, attraverso un’adeguata formazione e favorendo reali opportunità di occupazione in un settore in continua evoluzione.

Abbiamo più volte sottolineato l’importanza della realizzazione del Sistema museale nazionale: nel prossimo anno occorrerebbe imprimere un’accelerazione al processo di accreditamento e promuovere effettive sinergie tra musei di diversa proprietà al fine di migliorare la qualità dell’offerta culturale e l’incisività sulla vita sociale ed economica. È indispensabile, inoltre, sviluppare nuove relazioni, nuove alleanze fra i diversi soggetti – individui, associazioni culturali e imprese – che operano nei territori per promuovere una valorizzazione integrata del patrimonio culturale materiale e immateriale.

In questi mesi i professionisti museali si sono adoperati, anche da remoto, per assicurare la continuità delle funzioni essenziali. Non solo, essi hanno riflettuto a lungo sulla visione del museo di domani e sugli ulteriori sforzi che dovranno compiere per affrontare le difficoltà e operare le trasformazioni necessarie.

Ora, però, essi hanno bisogno di prospettive certe e di assicurazioni sulle riaperture al pubblico, aperture che dovranno essere autorizzate appena possibile in presenza di determinate condizioni. Sono consapevoli che non esistono facili ricette per garantire l’occupazione, ma avvertono tutta l’urgenza di riattivare un circuito virtuoso per attrarre vecchi e nuovi utenti, offrire servizi anche inediti ad un pubblico di prossimità, per favorire il reinserimento dei professionisti che hanno perso l’impiego o sono in cassa integrazione.

Cari amici, ICOM Italia durante la crisi ha cercato di essere vicino ai musei e a tutti gli operatori, facendosi interprete delle loro esigenze presso il Ministero e le amministrazioni locali, promuovendo occasioni di analisi e di confronto, diffondendo linee guida e buone pratiche.

Se la nostra voce è arrivata sino a voi, se avete riconosciuto il nostro impegno e condiviso i nostri progetti a livello nazionale e nelle diverse regioni, vi preghiamo di continuare a partecipare e a sostenerci nel prossimo anno, per consentire la continuità della nostra azione e garantire alla nostra associazione una sempre più ampia rappresentatività.

Con questo spirito ci stringiamo idealmente a voi e alle vostre famiglie nelle feste natalizie, ed esprimiamo l’augurio che i musei possano riaprire al più presto, rinsaldando il loro legame con le comunità.

Adele Maresca Compagna
Presidente ICOM Italia